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19 maggio 2023

Sacro Graal, Confraternite e conflittualità millenarie


Qui vogliamo scrivere delle conflittualità millenarie tramandate fino ai giorni nostri tra il principio universale femminile, La Grande Madre EL, definita Eredità Matriarcale, e il principio universale maschile Dio, Padre-Figlio-Spirito Santo, Him, definita Eredità Patriarcale. Nello specifico scriveremo della conflittualità tra le confraternite del paese, San Nicola da Crissa (VV), che hanno origine, evidentemente, da quando la chiesa decise che venerare il principio femminile fosse eretico. Nascondendo chi fossero gli El-o-Him, Lei e Lui, che ci crearono a loro immagine e somiglianza. Il Padre-Figlio-Spirito Santo in realtà è Madre-Padre-Figlio. Uno e trino. L’1 (Madre) che si fonde con il 2 (Padre) per creare il 3 (Figlio). Nascondendo anche l’importanza del ruolo che ricoprivano le donne, anche negli ordini religiosi, poiché prima della nascita del cristianesimo esistevano Sacerdoti e Sacerdotesse. Non dimenticando l’importanza del ruolo femminile in quanto portatrice/custode della vita. Le due confraternite, da sempre in conflitto, sono quelle del SS. Crocifisso (Gesù/Principio Maschile) e del SS. Rosario (Maria/Principio Femminile).

5 marzo 2023

Déjà-vu

 

Déjà-vu (Già visto). Chi di noi non ha vissuto una situazione e nel mentre della situazione, si è detto: “Ma io questa cosa l’ho già fatta (o vista)”. Meno di frequente si riconosce un posto in cui non si era mai stati prima. Un tempo molti credevano e spiegavano che fosse un’esperienza già vissuta in vite precedenti, in quanto ognuno di noi si reincarna per 7 volte. 
Oggi gli scienziati spiegano il Déjà-vu come una “falsa” sensazione. In quanto alcune regioni del cervello, deputate al riconoscimento delle situazioni stesse, si attiverebbero per errore. E questi errori si attiverebbero più nei giovani che negli anziani. Forse perché il cervello è “programmato” a funzionare in un certo modo e poi con gli anni questa capacità viene persa per l’autoconvincimento, appunto, che sia un errore? Fate caso a quando da bambini volevate tornare indietro nel tempo per “sanare” qualche malefatta o rottura di qualche oggetto a cui vostra madre teneva tanto. Ma di questo parleremo tra un po’. Io ho sempre creduto nella reincarnazione e quindi accettavo il Déjà-vu come un’esperienza già vissuta in vite precedenti. Finché un giorno andai in un posto,
 

11 febbraio 2023

Calabria e Massoneria


 
 
La Calabria è una terra massonica ai massimi livelli. Senza stare qui a raccontare la storia di Filadelfia e dell'amore fraterno. Torno indietro di molti anni partendo col ricordare che l'Italia porta il nome dell'antica Calabria. Negli anni prese questo nome dal greco "kalón-bryōn" con il significato "far sorgere il bene".
 
Ora se c’è qualcuno ancora convinto che la Calabria è stata bastonata dai sabaudi si sbaglia di grosso. 
 
Nome Italia, capitale Torino. Italia significa "Terra dei vitelli". Toro e Torino vanno da sé. Il problema è, e sarà, sempre il dualismo tra massoneria e massoneria deviata. (Nei riti di affiliazione alla 'ndrangheta si presta giuramento su Garibaldi, Mazzini e Lamarmora. Le persone "conosciute" che hanno fatto l'Italia)

Sappiamo che dai primi anni dopo l'avvento di Cristo, distruzione del Tempio di Salomone, e durante il medioevo, numerosi ebrei si stabilirono in Calabria anche perché la Calabria era terra dei nuovi adoratori del Toro. Da qui "vitelli". Cioè i giovani tori. Il Toro nell'antichità era adorato dai Sumeri. I più attenti noteranno che in Calabria i "sumeri" sono i "somari". 
 
Gli adoratori del Toro, Baal. Il Belzebù, Beelzebul, biblico, tradotto come il signore delle mosche, andrebbe tradotto come Baal (Beel) il signore (Tze) del Toro (Bull). Del resto lo zebù è un Toro.
 
 Hanno fatto passare il
 

5 gennaio 2023

La befana

 

La befana
 
Epifania deriva dal greco "ἐπιϕάνεια" con il significato di "manifestazione". Era usato dai Greci per indicare l'azione di una divinità che palesa la sua presenza attraverso un segno.
Si festeggia il 6 Gennaio nel giorno in cui Gesù Bambino si sarebbe "manifestato" ai Re Magi (Magia, Maghi). In realtà non erano Re, nei vangeli non si fa nessun accenno, ma “degli” uomini saggi. Infatti in inglese viene tradotto in "Wise men". Non si fa neppure accenno al numero ma si fa riferimento al numero di tre in associazione alle
 

24 dicembre 2022

Natale: l'Unione tra il Cielo e la Terra





“Mai un albero fu adorato unicamente per se stesso, ma sempre per quello che, per suo tramite, si "rivelava", per ciò che esso implicava e significava” Mircea Eliade 


Il significato dell’albero di natale è un misto di prove storiche, racconti sacri e pagani che si mescolano tra loro. E che rendono complicato giungere ad una ricostruzione definitiva e corretta; ci sono pareri contrastanti e, come al solito, non si riesce a stabilirne il principio. L’usanza di decorare gli alberi, l’abete in particolare, sembra fosse già diffusa presso antichi popoli germanici. In epoca moderna la sua origine è alsaziana, e precisamente a Sélesat, dove troviamo un editto municipale del 1521 nel quale si autorizzavano le guardie forestali a permettere di tagliare piccoli abeti per la festa del Natale. E' la prima volta che venne menzionato inequivocabilmente l'albero di Natale.

Per i pagani, l'abete sempreverde era simbolo di vita e di nascita e, in occasione della festa del solstizio d'inverno, veniva ornato di ghirlande per celebrare il ritorno del Sole e la rinascita della natura. La leggenda che lo lega al Cristianesimo vuole che un giorno, in Germania, San Bonifacio vide alcune persone radunate intorno ad una quercia*; allora il Santo tagliò la quercia e al suo posto crebbe un abete. San Bonifacio motivò l’accaduto dicendo che il nuovo albero simboleggiava l'albero della vita e la sua nascita era un simbolo divino, come la nascita di Gesù. La leggenda fa risalire sempre alla Germania il motivo degli ornamenti; si racconta infatti che un uomo, per condividere con la moglie la visione spettacolare di un grande abete coperto di neve, attraverso i cui rami si potevano intravvedere le stelle che brillavano nel firmamento, ne tagliò uno più piccolo e lo decorò con delle candeline. 

In realtà, la vera simbologia è un’altra, basta ammirare come lo rappresenta il Vaticano (foto), mettendo l’albero in stretta correlazione con l’obelisco.

Secondo Athanasius Kircher,
 

7 dicembre 2022

La magia del numero 7








“Il sette, per le sue virtù celate, mantiene nellessere tutte le cose; esso è dispensatore di vita, di movimento ed è determinante nell’influenzare gli esseri celesti”. Ippocrate





7 è il numero considerato fin dall'antichità il simbolo magico e religioso della perfezione, perché era legato al compiersi del ciclo lunare. Ma anche in analogia con il sistema planetario, infatti i pianeti visibili ad occhio nudo erano 7 (Sole, Luna, Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno). Il numero 7 esprime la globalità, l’universalità, l’equilibrio perfetto e rappresenta un ciclo compiuto e dinamico. Tale numero fu considerato simbolo di santità dai Pitagorici. I Greci lo chiamarono venerabile, Platone anima mundi. 
Presso gli Egizi simboleggiava la vita. 
Il libro tibetano dei morti insegna che all'anima della persona appena morta servono quarantanove giorni, 7 volte 7, per reincarnarsi. La scienza ha da poco dimostrato che occorrono quarantanove giorni, 7 volte 7, dal concepimento, per vedere i primi segnali della presenza della ghiandola pineale nel feto umano. Ghiandola pineale che già nel 1600 veniva descritta da Cartesio come la ghiandola in cui avebbe avuto come sede l'anima o spirito di una persona.


Il valore del 7 sta nel fatto che rappresenta l’unione del 4, l’umano, al 3, il divino. 4+3=7 

 

28 ottobre 2022

San Michele Arcangelo. Massoneria

 

 

La gente si terrorizza quando sente parlare di massoneria. Passano messaggi sbagliati e non vengono elaborati.
La massoneria governa il mondo. In modo giusto o sbagliato. Sarà Dio a deciderlo.
Il primo Massone è stato Re Salomone figlio del Re David. Il suo tempio era un tempio massonico. La riproduzione del Giardino dell'Eden. In cui Dio piantò due "colonne": l'Albero della Vita e l'Albero della conoscenza. Possiamo anche chiamarli Adamo ed Eva. Gli "Axis Mundi" sono due. La Coppia. 
Nemmeno Dio è Uno perchè di già è Trino.
Quindi quando sentite parlare di Massoneria non allarmatevi. Poi è vero che c'è anche la massoneria deviata. Ma questo non può cambiare il valore di una cosa. Ci si può allarmare del Bene perchè c'è il male?
 

8 agosto 2017

La statua di Mater Domini







La statua della Madonna di Mater Domini di San Nicola da Crissa, secondo fonti orali, dovrebbe risalire intorno al 1860 e realizzata a Serra San Bruno. Sembra che in quegli anni un giovane eremita, Francesco Foco, si sia recato a Serra per farsi scolpire una statua della Madonna col Bambino, ma che gli venne offerta e venduta una Madonna delle Grazie, già scolpita e da rifinire. 

 Tempo fa ci siamo occupati della simbologia della sopra citata statua (Link). E in particolare del gesto della sua mano sinistra. Mano poggiata sul petto, con le tre dita distese, la Trinità, gesto di Benedizione. Nell’iconografia classica, anche Gesù è rappresentato nell’atto di eseguire il gesto della benedizione, ma con la mano destra. Da sempre la parte destra è maschile e la parte sinistra è femminile (la mano del diavolo). 

26 settembre 2016

Ogni lacrima è diversa






“So che ogni lacrima è diversa” canta Ligabue in Sono sempre i sogni a dare forma al mondo. E la cosa, per quanto possa sembrare strana, è vera. Le lacrime vengono prodotte dalle ghiandole lacrimali principalmente con la funzione di difesa, lubrificazione, nutrizione, trasparenza ottica e pulizia degli occhi.  Le lacrime si suddividono in tre categorie:
 
Basali, prodotte naturalmente per mantenere il grado di liquidità all'interno dell’occhio.

Riflesse, prodotte in risposta alle irritazioni al fine di eliminare eventuali corpi estranei.

Emotive, innescate da emozioni intense o stress psicologico.

Tutte le lacrime contengono sostanze organiche, compresi oli, anticorpi ed enzimi, in sospensione in acqua salata. I diversi tipi di lacrime hanno molecole distinte. Le lacrime emozionali contengono alte dosi di ormoni prolattina, ormoni adrenocorticotropo, il manganese e il potassio e solo queste contengono il neurotrasmettitore leucina encefalica, un antidolorifico naturale che viene rilasciato quando siamo stressati, allieva il dolore e dona sollievo.



8 maggio 2016

Supposte origini dei cognomi




L'origine etimologica del vocabolo "cognome" deriva dal latino "cognomen", composto da "cum" e da "nomen" (nome aggiunto). Il cognome è il titolo specifico che indica a quale famiglia o “gens” appartiene una persona e ne identifica tutti i discendenti. In generale un cognome nasce ispirandosi a innumerevoli riferimenti, dal nome dei genitori (patronimico e matronimico) al nome della località di origine (etnico o toponomastico), al mestiere svolto dalla propria famiglia. Ma poteva anche trarre origine da una caratteristica della persona, dallo stato sociale oppure da soprannomi, spesso scherzosi.


9 febbraio 2016

Carnevale





Il termine Carnevale deriva dal latino Carne-Levàmen. Togliere la carne. C’è una contraddizione tra il significato etimologico della parola Carnevale e quello usuale. Nel medioevo il giorno antecedente il mercoledì delle ceneri si sarebbe dovuto digiunare ed era proibita la carne come vitto. Invece la trasgressione e tutti gli abusi furono tollerati, in contrapposizione al digiuno e all'astinenza totale dell’imminente Quaresima.

24 luglio 2015

La “mandorla” mistica




La mandorla mistica o Vescica Piscis (“vescica di pesce”) è un motivo ornamentale a forma ovale, simile, appunto, a una mandorla, che nell'antica iconografia cristiana, e ancora oggi,  circonda la figura di Gesù, di Maria o dei santi. Il simbolo era già noto in India, nell'antica Mesopotamia, in Africa e nelle civiltà asiatiche.




18 febbraio 2015

Il labirinto




“The two most important days in your life are the day you are born and the day you find out why” 



Potremmo tradurlo con l'antico adagio:
“Da un buco sono diventato matto per uscire e da un buco sono diventato matto per entrare”

!?

Il labirinto. Nell'immagine il logo, fatalità un labirinto, della casa di produzione che ha prodotto il film che si apre con la citata frase di Mark Twain


 
To be continued.....

15 ottobre 2014

Halloween e le ossa dei morti





Le ossa dei morti sono dei dolci che vengono preparati il giorno della commemorazione dei defunti, il 2 Novembre. Questa tradizione ha origine antichissime e di primo acchito sembrerebbe non avere nulla a che fare con Halloween, che si festeggia alla vigilia del giorno precedente, e invece è la stessa tradizione che si è protratta nei secoli. Le date di queste due ricorrenze si sono accavallate per volere della Chiesa. La festa di Halloween, da alcuni anni in voga anche in Italia, sembra essere nata da riti celtici. Come al solito possiamo ritenere che erano riti comuni a tutte le regioni della terra; sembra, infatti, che civiltà antichissime celebrassero già in quei giorni gli antenati e i defunti.

2 settembre 2014

L’abbazia di Villanova


 San Bonifacio (VR)


L’abbazia di Villanova sorge su un antico sito di culto celtico al centro del quale sembra vi fosse una grossa quercia, simbolo sacro e venerato dai pagani. Le chiese cristiane furono costruite su luoghi di culto pagani non perché queste volessero nascondere i culti precedenti, ma semplicemente perché da sempre i luoghi di culto sono dei siti su cui ci sono particolari energie, linee energetiche o linee sincroniche che siano, dei flussi che attraversano la terra e l’etere in un determinato luogo. Il nome celtico della quercia è duir che significa porta o entrata. La leggenda narra che i cristiani tagliarono la quercia che era simbolo pagano e vi costruirono una torre (Magdala) che con il passare dei secoli divenne un campanile. Dalla foto si può evincere che la torre e il campanile sono di diversa manifattura. L’edificio fu costruito nell’VIII secolo e poi ristrutturato dall’abate Uberto di San Bonifacio, e ancora modificato dai frati Benedettini e Olivetani a partire dal XII secolo.

21 agosto 2014

Templari e Santo Graal


Templari e Santo Graal

“Ogni attività umana realmente significativa, sociale, religiosa o politica che sia, ha sempre dato forma a proprie mitologie”.

“La mitologia è la penultima verità, penultima perché l’ultima non può essere espressa con le parole”.

“Il mito incarna ciò che più vicino alla verità assoluta può essere espresso con le parole”.

“E’ il mito che costituisce la verità del fatto, non il contrario”.

“I miti sono la storia della nostra continua ricerca di verità e di senso”.

13 giugno 2014

La toponomastica dialettale

La toponomastica, dialettale, del comune di 
San Nicola da Crissa




La toponomastica è l'insieme dei nomi attribuiti alle entità geografiche (toponimi), ed il loro studio storico-linguistico. Il toponimo (dal greco tòpos, “luogo”, e ònoma, “nome”)
La toponomastica è una luce su quella parte di storia così antica da non avere altro documento se non quello dato proprio dal nome del luogo. I nomi dei luoghi possono sovente indicarci a chi apparteneva originariamente quel posto,  a quale famiglia, a quale capostipite, chi ne era il possessore, le caratteristiche del luogo, la presenza di alberi od altre piante(fitotoponimi), la morfologia del terreno (geotoponimi) oppure legati alla presenza di una certa fauna (zootoponimi). Questo si spiega col fatto, abbastanza scontato in sé, che nei paesi e in certi contesti cittadini (dove esiste ancora una radicata vita di quartiere) i prenomi e soprattutto i cognomi delle persone non venivano mai usati nell’interazione quotidiana, e le persone venivano identificate con un soprannome di invenzione popolare, di uso ristretto nella comunità locale. Lo stesso accade per certi toponimi, anche se ci appare in maniera meno immediata: i nomi sulle carte geografiche che designano piccoli appezzamenti di terreno nelle zone rurali spesso non sono gli stessi usati in dialetto dalla popolazione locale. Diversi sono i casi di luoghi che conservano memoria di antichi culti, così come numerosissimi sono quelli che portano i nomi di santi (agiotoponimi), nomi spesso storpiati dalla tradizione popolare e quasi irriconoscibili. Infine vi è un’ampia casistica di toponimi che debbono la loro origine ai nomi di persona (antroponimi): tra questi, la categoria più importante è quella che comprende i toponimi cosiddetti “prediali” o “fondiari”, cioè quei toponimi che contengono il nome della famiglia proprietaria del fundus (fondo) o del praedium (podere). Appartengono a questa categoria i nomi che terminano per -ano, -ana (i più diffusi), -ico, -igo, -ego, -ago, -adego, -ate, -atico, -asco. I dialetti calabresi sono ricchi di influenze linguistiche dovute alle colonizzazioni, alle dominazioni e alle incursioni di differenti popoli tra cui arabi, greci e romani. Proprio per questo sono principalmente composti dalle lingue classiche: il greco e il latino.



11 maggio 2014

San Pasquale Baylòn


San Pasquale Baylón (Protettore delle donne)


Pascual Baylón Yubero nacque a Torrehermosa, in Aragona (Spagna), il 16 maggio 1540, giorno di Pentecoste, da cui il nome Pasquale. Persona di umili origini, fu avviato, sin da piccolo, al pascolo di greggi di pecore, durante il quale si dedicava alla preghiera; imparò a leggere da autodidatta grazie ad un semplice libretto di preghiere. A diciotto anni chiese di essere ammesso al convento dei Frati Francescani Alcantarini di Santa Maria di Loreto, ma riuscì ad entrarci solo alcuni anni dopo. Nel 1576 gli fu affidata una “missione”: recarsi a Parigi e consegnare alcuni documenti al Padre Generale degli Alcantarini, missione non facile, dato che in quegli anni alcune province francesi erano dominate dai calvinisti. Morì nel convento di Villareal (Valencia) il 17 maggio 1592, anche questo giorno di Pentecoste. Fu beatificato 26 anni dopo la morte, il 29 ottobre 1618 da Papa Paolo V e proclamato santo il 16 ottobre 1690 da Papa Alessandro VIII. Nell’iconografia viene rappresentato vicino ad un gregge, viste le sue origini, nell’atto di adorare un ostensorio, dato che era considerato un difensore dell’eucarestia, che fu il centro della sua vita spirituale.
Il 17 maggio, giorno della sua morte, è il giorno di San Pasquale. Non molti sanno che San Pasquale è il “protettore” dei cuochi e dei pasticceri poiché si deve a lui la ricetta dello Zabaione (Nome che deriva da SanBaylon).


2 marzo 2014

Ettore Majorana - Enola Gay





Questa storia non ha direttamente a che fare con San Nicola da Crissa ma riguarda la vicina Serra San Bruno. Già dagli anni ’60 era opinione comune che all’interno del Monastero Certosino ci fosse “il pilota americano” che aveva sganciato la prima bomba atomica su Hiroshima. Ritiratosi, quindi, alla vita certosina a causa del rimorso per quello che aveva fatto. Il pilota americano che sganciò la bomba atomica su Hiroshima, a bordo dell’“Enola Gay”*, era uno statunitense di nome Paul Warfield, Jr. Tibbets. La tesi che potesse essersi rinchiuso nel Monastero Certosino di Serra San Bruno non ha fondamento, poiché si conosce la vita che egli condusse negli anni a venire.

 
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