La passione per la
conoscenza nacque dalla curiosità e volontà di capirne di
più sui misteri delle piramidi della piana di
Giza. La svolta avvenne quando, attraverso il
libro Il segreto di Cheope di Roberto Giacobbo e Riccardo Luna, seppi
delle teorie di Mario Pincherle,
scrittore che ho avuto l'onore di conoscere, sulla costruzione della Grande
Piramide. Egli è stato il primo a parlare della Grande Piramide come
connessione tra Dio e l'Uomo, l'Ate-men-anki, l'ancoraggio della terra al cielo. I suoi libri mi aprirono un
nuovo mondo. La grande piramide è un bunker nel quale è stato nascosto l'Albero
della Vita (lo ZED) che Dio piantò
al centro del giardino dell'Eden. Poi, per una decina di anni, abbandonai
questo tipo di lettura, finché non lessi il libro Custodi dell'immortalità di Piero Magaletti. A Robert Bauval si
deve la scoperta dell’allineamento
Giza-Orione come ancoraggio della terra
e il cielo. Secondo Magaletti, lo Zed
scoperto da Pincherle all’interno della Grande Piramide e le tre stelle della Cintura di Orione che furono riflesse nella piana di Giza dagli
antichi Egizi, come in cielo così in
terra, con la costruzione delle tre
piramidi, Cheope (Khufu), Chefren (Khafra) e Micerino (Menkaura). Hanno un riscontro
nel lavoro dell’astronomo Johan Bayer che, nel 1603, pubblicò l’Uranometria, il
primo atlante stellare del mondo. Stranamente, Bayer assegnò alle tre stelle della Cintura di Orione (Alnitak, Alninam, Mintaka) le tre lettere greche (Z) Zeta, (E) Epsilon,
(D) Delta – ZED. Dopo
tutti questi anni, posso dire che quella pausa nella lettura è servita, perché per
capire meglio, quello che sta scritto nelle pagine di un libro, bisogna essere
pronti.
Iscriviti a:
Post (Atom)