23 gennaio 2025

Il sangue di San Gennaro

 



Una delle reliquie più famose e venerate è sicuramente il sangue di San Gennaro. 

Molto di più di quella del Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo. Conservata nella basilica di Sant’Andrea a Mantova.

 L’unica reliquia, ancora oggi, a compiere i “miracoli”. Il miracolo o prodigio, come riconosciuto dalla Chiesa, consiste nella liquefazione del suo presunto sangue. Non avvenne mai nessuna analisi del liquido contenuto nelle ampolle. La liquefazione dipenderebbe dal numero degli astanti, dalle loro preghiere e dalle maledizioni di una confraternita, che ha proprio il compito di prendersela con San Gennaro. La liquefazione viene “tentata” per ben tre volte l’anno. Il sabato precedente la prima domenica di maggio. In memoria della prima traslazione delle reliquie di San Gennaro. In quel giorno l'ampolla contenente il suo sangue e il suo busto vengono portati in processione seguiti da tutti gli altri 51 protettori della città partenopea. Il 19 settembre. Nel giorno della sua decapitazione. E il 16 dicembre, in memoria dell’eruzione del Vesuvio del 1631, quando il

sangue si sciolse e il magma miracolosamente si fermò. Evitando, così, di invadere la città. La venerazione del sangue mi ha sempre incuriosito. Facendo chiedermi perché fosse così importante quello di San Gennaro. Nella mente mi era balenato il pensiero che San Gennaro fosse in realtà una donna. E che quel sangue fosse sangue mestruale. 

Poi dopo molti anni lessi che dello stesso parere era anche, niente di meno, il filosofo Friedrich Nietzsche. Il quale diceva che Gennaro aveva perdite periodiche di sangue. Il ciclo mestruale.

Gennaro era vescovo di Benevento. Alcuni dicono che anche lì vi fosse nato. Invece per il sacerdote Domenico Martire Cosentino, Gennaro sarebbe nato in Calabria. Nell’odierna provincia di Vibo Valentia. Racconta di San Gennaro nella sua opera, del diciassettesimo secolo, La Calabria Sacra e Profana. Gennaro venne perseguitato dall’imperatore romano Diocleziano. In quanto non si voleva piegare all’adorazione degli Dei. Venne arrestato e condannato a morte nel fuoco di una fornace. Ma Gennaro riuscì a uscirne vivo. Anzi morirono quelli presenti al suo martirio. Non essendoci riusciti capirono, che l'unico modo per ucciderlo sarebbe stata la decapitazione. Cosa comune a molti Santi.

La prima liquefazione del sangue, raccolto in quell’occasione, avvenne nel 1389 in occasione di una processione per scongiurare una pestilenza. San Gennaro, negli anni non fu sempre “trattato” bene dai napoletani. Infatti nel 1799 i francesi avevano invaso Napoli. E in occasione del rito della liquefazione metà del Duomo era occupato dai francesi e dai filo francesi. L’altra metà era occupata dal popolo che era contro i francesi. Quindi il popolo sperava che il miracolo non avvenisse. Perché nella liquefazione San Gennaro avrebbe fatto capire che approvava l’invasione dei francesi. Ma il miracolo avvenne. Così il popolo prese la statua di San Gennaro e la buttò a mare. E sostituirono San Gennaro con Sant’Antonio. Ma da lì a pochi anni il Vesuvio minacciava di eruttare e il popolo chiese a Sant'Antonio il miracolo di fermarlo. Il miracolo non avvenne. E allora i napoletani andarono a recuperare la statua di San Gennaro e la portarono ai piedi del Vesuvio. Qui lo implorarono di far finire l’eruzione. E san Gennaro, nonostante il torto subito, esaudì la loro richiesta.

Tornando al sangue mestruale. Il nome Gennaro deriva dal nome Giano. Giano il Dio romano, non potendolo far risalire alla mitologia greca, degli inizi. Nell’iconografia romana Giano veniva rappresentato bifronte. Da un lato anziano e da un lato giovane.Questo perché poteva guardare sia al futuro che al passato. 

Ma a volte veniva inteso come bifronte uomo/donna. René Guénon filosofo ed esoterista francese lo definiva Janus androgino*, l’unione tra Janus e Jona.

*Androgino: persona che presenta caratteristiche fisiche di entrambi i sessi.


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