9 febbraio 2016

Carnevale





Il termine Carnevale deriva dal latino Carne-Levàmen. Togliere la carne. C’è una contraddizione tra il significato etimologico della parola Carnevale e quello usuale. Nel medioevo il giorno antecedente il mercoledì delle ceneri si sarebbe dovuto digiunare ed era proibita la carne come vitto. Invece la trasgressione e tutti gli abusi furono tollerati, in contrapposizione al digiuno e all'astinenza totale dell’imminente Quaresima.

Le prime testimonianze documentarie del carnevale parlano di una festa caratterizzata da uno sregolato godimento di cibi e bevande. In Calabria, il giorno precedente le ceneri, è usanza bruciare il Re Carnevale, la tradizione di bruciare un fantoccio di forma umana sul finire dell’inverno, ha radici profonde e remotissime che ci riportano alla preistoria. Secondo molti, questa cerimonia era un rituale magico per scacciare la cattiva stagione e invocare l’arrivo della primavera. Si trattava di un rito di fertilità e di fecondità, praticato dalle nostre popolazione già nel Paleolitico e nel Neolitico, che offrivano alle divinità della natura dei veri sacrifici, anche umani, sostituiti in seguito da fantocci. Bruciare solennemente questo pupazzo, anche come simbolo di un passato carico di colpe da eliminare, significa distruggere definitivamente la stagione invernale, segnando l'arrivo della primavera con la rinascita della natura e della vita stessa. Nel Carnevale sono confluiti i riti agrari di purificazione e propiziazione, propri del mondo pagano, connessi con le feste che segnano l’inizio di un ciclo agricolo e quindi stagionale, ispirati al bisogno naturale di rinnovarsi, mediante l’espulsione del male. Le maschere che incarnano gli antenati, le anime dei morti che visitano cerimonialmente i vivi (come abbiamo già detto nel post Halloween e le ossa dei morti), sono anche il segno che le frontiere sono state annientate e diventa possibile la comunicazione tra vivi e morti. Alla fine il tempo e l'ordine del cosmo, sconvolti nella tradizione carnevalesca, vengono ricostituiti con un rituale di carattere purificatorio comprendente un processo, una condanna, la lettura di un testamento (la farsa) e un funerale del Re Carnevale.



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