13 giugno 2014

La toponomastica dialettale

La toponomastica, dialettale, del comune di 
San Nicola da Crissa




La toponomastica è l'insieme dei nomi attribuiti alle entità geografiche (toponimi), ed il loro studio storico-linguistico. Il toponimo (dal greco tòpos, “luogo”, e ònoma, “nome”)
La toponomastica è una luce su quella parte di storia così antica da non avere altro documento se non quello dato proprio dal nome del luogo. I nomi dei luoghi possono sovente indicarci a chi apparteneva originariamente quel posto,  a quale famiglia, a quale capostipite, chi ne era il possessore, le caratteristiche del luogo, la presenza di alberi od altre piante(fitotoponimi), la morfologia del terreno (geotoponimi) oppure legati alla presenza di una certa fauna (zootoponimi). Questo si spiega col fatto, abbastanza scontato in sé, che nei paesi e in certi contesti cittadini (dove esiste ancora una radicata vita di quartiere) i prenomi e soprattutto i cognomi delle persone non venivano mai usati nell’interazione quotidiana, e le persone venivano identificate con un soprannome di invenzione popolare, di uso ristretto nella comunità locale. Lo stesso accade per certi toponimi, anche se ci appare in maniera meno immediata: i nomi sulle carte geografiche che designano piccoli appezzamenti di terreno nelle zone rurali spesso non sono gli stessi usati in dialetto dalla popolazione locale. Diversi sono i casi di luoghi che conservano memoria di antichi culti, così come numerosissimi sono quelli che portano i nomi di santi (agiotoponimi), nomi spesso storpiati dalla tradizione popolare e quasi irriconoscibili. Infine vi è un’ampia casistica di toponimi che debbono la loro origine ai nomi di persona (antroponimi): tra questi, la categoria più importante è quella che comprende i toponimi cosiddetti “prediali” o “fondiari”, cioè quei toponimi che contengono il nome della famiglia proprietaria del fundus (fondo) o del praedium (podere). Appartengono a questa categoria i nomi che terminano per -ano, -ana (i più diffusi), -ico, -igo, -ego, -ago, -adego, -ate, -atico, -asco. I dialetti calabresi sono ricchi di influenze linguistiche dovute alle colonizzazioni, alle dominazioni e alle incursioni di differenti popoli tra cui arabi, greci e romani. Proprio per questo sono principalmente composti dalle lingue classiche: il greco e il latino.




Toponimi di luoghi all’interno del centro abitato:

La chiazza (Piazza)

Lu munimento (Monumento)

Li pontana (Deformazione nel tempo del sostantivo  pantano, terreno con acqua bassa e stagnante, fango e melma)

Li ciccarejre (Soprannome di qualcuno che ci abitava?)

La carìa (Deriverebbe dal greco xarieis – grazioso, nella provincia di Vibo Valentia c’è anche un paese con lo stesso nome, e in molti sostengono che il paese sia stato così nominato da alcuni coloni greci che, stabilendosi in località Torre Galli, hanno voluto dare alla Contrada il nome Caria in ricordo della terra Natia, infatti in Asia Minore esisteva una regione chiamata Caria)

La cutura (Si pensa sia un nome legato all'agricoltura deriverebbe da collura, kollòura in greco, in sannicolese cujrura,pane) 



Sutta l'arcu (Via Birago si definisce così perché si passa sotto un arco che sostiene parte di un’abitazione)

Sutta lu campu (Per la presenza di un campetto in cui si giocava a calcetto)

Colamaiu (Nicola Maio?; Maius , maggiore)

La cabina (Cabina dell’ENEL)

La varegia (Via regìa. La strada ex statale 110 veniva definita cosi in quanto costruita da Ferdinando II di Borbone)

La tripona (dal greco tripoda, tripode. In spagnolo significa grasso o panciuto. Dal latino Tripa con significato di "budella"o Intestino". O ancora un'influenza dal greco "trypanon" "trapano" o "foro")

Arrede la chiese (dietro la chiesa. Via Morgantini)

La papa (toponimo religioso via dedicata al Monsignor Antonino Papa, Vescovo di San Marco Argentano.)

La cruci (Presenza della croce)

Carvariu (Presenza delle tre croci)

La rimisa (la rimessa, Via Roma)

Supa la scola (Alla “cutura” dove c’era la scuola elementare)

Supa lu centro (In piazza Luigi Razza era presente il centro scolastico)

Tavigghia (Da Altavilla. Famiglia normanna protagonista della storia della Calabria e dei Crociati)

Carusu (Carusu, bambino,  deriva dal greco keiros -caro, giovane, affetto - anche se questa etimologia viene contestata e taluni ritengono trattarsi di un derivato del latino carus - caro alla madre-tosato )


Toponimi di luoghi fuori dal centro abitato:

Alli capannuna de Murmura (Luogo dove sono stati costruiti dei capannoni dal senatore Mormora)

Fazu  (potrebbe derivare da balzo difatti in dialetto siciliano si dice vazu che significa luogo scosceso dirupato o pendice ripida). Veniva chiamato anche ”Arrede (dietro) a Fazu” e si divideva in “rioni”: Lu destjro (destro, dove batte sempre il sole), la macchìola (bosco), li sciojrì (smottamenti), li rini (sabbie), l’angra (terreno era irrigabile), animejra (animella venne usato per indicare le parti delicate e molli degli animali dove si pensava risiedesse l’anima. Nel luogo c’era una sorgente e si diceva che chi avesse bevuto quell’acqua sarebbe vissuto per 100 anni. Ma si racconta anche che c’è stato chi dopo aver bevuto quell’acqua è diventato matto), li Bonejrani, li tene de la suriaca (Tenute, possedimenti di suriaca, nome dei fagioli, derivante dal latino faba syriaca)

Affacciata

Manganaturi (Colui che rifinisce col mangano tessuti per renderne liscia la superficie. Il mangano era un arnese che serviva a “rompere” il lino tirato fuori dal fiume .La pianta del lino era lunga circa un metro. Si facevano delle piccole fascine e si mettevano nel fiume per ammorbidirsi)

Cunzulejro

Cùcujru (Cucullo nome popolare del bozzolo del baco da seta)

Frittulejra

Petjri’

La dora (Nome di persona Deriva dal greco Doròn "dono, regalo")

Jannejro (Nome di persona, Giannello diminutivo di Gianni oppure da giannejra dal greco botrakòs che significa ranocchio)

Petjra de sale (Derivante da qualche giacimento di salgemma)

Jalaia (Forse da Agrielaìa una varietà di pianta d'ulivo)

Romana

Vucca de lu lupu (Bocca del lupo)

Chiusa (La chiusa termine italiano che deriva da chiuso, luogo con spazio non molto grande circondato da siepe, muro o altro)

Lu castejro (Il castello, si dice che lì vi fosse un castello, molti anni fa)

L'abati Paparattu  (Non mancano toponimi in cui si è perpetuato il ricordo di un personaggio importante sono assai frequente nel mezzogiorno che furono dominio della chiesa greca nomi composti con papa. Paparattu che riconduce a Papa Pio XI, nato Ambrogio Damiano Achille Ratti, Papa Ratti)

Critaru (Per la presenza di terreno argilloso)

Cirolea  (Il Nome Ciro deriva dal nome greco Kyros, adottato in latino come Cyrus. È un adattamento dal persiano antico Kurush, che significa "Signore". Cirò deriva dal greco psuchros, ossia freddo oppure da ischuros, forte, oppure, ancora lea, leonessa)

Lu chianu de la gurna (Pianoro con un invaso di acqua)

Lu gurnali (Lungo il torrente Fellà è stata creata un piccolo invaso che veniva usato come piscina)

Migghiote

Supa li chiani (Parte alta del territorio comunale dove ci sono dei pianori)

Angelejra (nome di persona diminutivo di Angela – Oppure toponimo religioso da Angelella  Guadagnoli  monaca italiana venerata come beata dalla Chiesa cattolica con il nome di Beata Colomba )

Camunni (Nome latino degli antichi abitanti della Val Camonica (Brescia). Camuni o Camunni)

Vittorejra (Vittoriella)

La telìa (Nome di persona oppure da tilia, nome latino del tiglio)

Susu (Per specificare il posto che è in una zona alta rispetto al centro abitato)

Capucannali (L’inizio di un acquedotto difatti c’era un corso d’acqua freschissima)

Alli tjri lampiona (Vicino al cimitero per la presenza di tre lampioni)

Alli tjri alberi (Sull’ ex statale 110 all’inizio dell’abitato sia arrivando da nord sia da sud c’e’ la presenza di tre pioppi, però solo il luogo a sud viene definito con questo toponimo)

Alaca  (Aca è un suffisso gallico ed è uno dei più grandi distretti in provincia di Çorum nella regione del Mar Nero in Turchia. L'antico insediamento ittita di Alacahöyük si trova nel distretto di Alaca; oppure da Halakha che vuol dire via)

Ddumari (Ddumari può provenire da addumari da allumare in alcuni dialetti si usa dire addumari.Ajrumare in sannicolese. Addumari venivano definiti i piccoli arbusti usati per accendere il fuoco)

Li castagnarejre (Luogo con alberi di castagno)

Sutta lu largu (Sulla strada che conduce a Capistrano c’è uno spiazzo dove un tempo si faceva la fiera oppure si mettevano le giostre durante le feste religiose)

Furgulu (Era il posto dove si sparavano i fuochi artificiali. Negli anni ’50 ne esplose uno tra la gente facendo una strage. Ma sembra si chiamasse già così prima della tragedia)

Lorizzi

Centofuntani (Luogo all'interno di un bosco in cui vi era una sorgente con molte fontanelle)

Santamaria (Zona in cui sorge il santuario di Mater Domini)

Alli hiumari (Alle fiumare)

Supa la cruci de Giomperranti (Gian Ferrante, nome proprio di persona. Si hanno notizie di un certo Bisvalle che era un conte di Briatico; oppure Ferdinando I di Aragona, Ferrante) 

Li tjri cruci (Un tempo, dove ora c’è la croce de Giomperranti, si riteneva vi fossero tre croci)

La rangìa (Potrebbe derivare da arancia, difatti la parola arancia deriva dal persiano "narang", che risale probabilmente al sanscrito "nagarañja" na-ga-rangìa, in arabo na¯rangÍ)

Li cuturi (Vedi toponimo Cutura)

La cona (Sulla strada provinciale per Capistrano è presente una  piccola cappella)

Brizzu o Vrizzu (Potrebbe derivare da rizzu, rizzo dal latino ericius, porcospino)

Li squejre

Melìa (Albero melia, detto l'albero dei rosari perché con i noccioli delle bacche si costruivano i rosari. Le foglie possono essere usate come insettifughe per le loro proprietà tossicologiche, l'infuso diluito di foglie e corteccia è stato usato, in passato, per indurre il rilassamento dell'utero); O dal latino melos frassino)

La cerasejra (Piccolo albero di ciliegio)

Ddorichejro (Vedi toponimo Ddoricu)

Mantella (Mantello)

Ficarejra (Piccolo albero di fico)

Pizzoli (Montagnette)

Ndopa

Li sacchi (I sacchi)

Lu fego (Toponimo di lingua araba: vasto territorio che negli anni si trasformò in feudo. Il territorio si estende tra i comuni di Vazzano, Vallelonga e San Nicola da Crissa)

La naca (Deriva dal greco naka, culla, da qui derivano anche annacare e annacati)

La gerrara (Giara, grosso recipiente di terracotta)

Cardijru (Luogo con piante di noci)

Caridejro (Deriva dal greco karudas, noceto da karudion, noce; secondo alcuni il nome potrebbe derivare dal greco kharis, grazia)

La mancusa (Appartenente a qualcuna della famiglia dei Mancuso, Mancino; oppure terra posta al “mancuso”, dove batte poco il sole) 

Agugghia (Guglia)

Gugghiuli  (Da guglie difatti si trova nella zona chiamata “la muntagna”)

Lacina (da la – china, terreno in discesa)

Petjrusu (Pietraio)

Granchianu (Può  derivare dalla morfologia del terreno, grande piano,  oppure dalla parola granchio granchiano come posto dove ci sono molti granchi difatti la zona di Filogaso è conosciuta come la zona degli “sgotteri”, quindi anche dei granchi)

San Brasi (San Biagio, è molto utilizzato nella toponomastica italiana. Stessa pronuncia usata in Sicilia, la città di San Biagio Platani in dialetto si chiama Sanbrasi)

Alla vota (Curva a gomito)

Alla funtana de lu fasciu (Fontana costruita in epoca fascista)

Jennazzu o Gennazzu (Potrebbe derivare dal Dio Giano latino: Ianus,  guado, passaggio sul guado; oppure januarius è il mese che apre l'anno e dà inizio alle stagioni, e il primo giorno di gennaio veniva dedicato alla festa del Dio Giano. Sul posto un tempo c’era un passaggio su un fiume)

Fascina (Una fascina è un insieme di rami di legna tenuti tra loro e legati in genere con corde, spaghi o fibre di vimini)
 
Punga (Ha il significato di lotta o battaglia Era utilizzato anche da poeti medioevali. In rumeno borsa. Oppure dal nome di una pianta con fiori gialli. La pulicaria)

Ddoricu (Dorico, possesso del terreno. I Dori furono una stirpe della Grecia antica, di origine indoeuropea. Il termine Dori viene tradotto con combattenti con la lancia. Altro possibile significato: Possesso di Don Enrico?)

La gramà, Lu fejrà, Marasà (Le parole greche che terminavano in à, às,  άς, indicavano luoghi con abbondanza di alberi)

Cupu  (Posto buio)

Li zzimbi (Luoghi scoscesi)

Turejro (Turello, diminutivo di Salvatore)

Vigna de la curti  (Vigneto della corte. Corte, dal latino Chortem, che ha il senso primitivo di luogo cinto. Quindi un vigneto cinto dalla radura)

Jardinejro (Giardinetto)

Jardinu (Giardino)

L’oliva

Ntonuzzu  (Potrebbe derivare da ánthos ,piccolo fiore o dal nome di persona Antonello)

La massa  (Dimora del contadino)

L’angri  (Angri – Agger – Ager, dal latino terra campagna, coltivata lungo un corso d’acqua. dal greco Aggaros, al plurale Aggarroi -i corrieri- che nel loro linguaggio venivano chiamati Angari)

Catroffa

L’abati (Da abate, toponimo religioso)

L'embassi (Dal francese impasse strada senza via d'uscita, difatti ci si arriva tramite una via senza uscita)

Donnacà  (Fonte)

Senterazzu  (Grosso sentiero via stretta, a fondo naturale e tracciata dal frequente passaggio di uomini e animali)

Schioccaturi  (Una persona che schiocca. Battere colpire o schioccare la frusta)

Purrazza  (Pianura senza alberi)

Muraglia  (Da muro può anche essere edificio fatti per  fortificazione)

Scarmiu (Da scarmigliare, carminare, pettinare. Oppure luogo con una roccia e una sorgente d’acqua, dal prelatino “carm” - sasso)

Lu carminu (Vedi toponimo Scarmiu)

Migghiote

Pontanejra (vedi Pontana)

Sumerianu (Luogo dove si tenevano i somari.  Letteralmente posto dei  Sumeri  (popolazione) ma alcuni alla parola Sumer danno il significato di fertile, oppure di avanposto) (Terra dei serpenti)

Murrone (Grosso sasso)

L’aricejra (Piccola aia)

Lu barcu (Luogo dove si rinserrano gli animali)

Grijruzzu (Piccolo grillo)

Casalejro (Piccolo casale)

Petrajanca  (Pietra Bianca)

Ramiti (Frasche, fuscelli)

Felìa (Variante del nome Ofelia)

Schiavejro (Piccolo schiavo)

La timpa de li fati (Timpa = collina che appartiene alla famiglia “de li fati”? Oppure perché c’erano delle pietre di cristallo che  ancora oggi vengono definite le pietre delle fate. Nel luogo è presente una vena di bauxite)

Timpi russi (Collinette con terreno rosso)

Timpati (Colline)

Petramulìa (Pietra di Mulino)

Li chiusejre (Chiuse di qualche corso d'acqua)

Tjrigni  (Prugne, dal latino Trinum. Ma più affascinante sarebbe le trinità. O forse meglio riferito ad un trivio,incrocio a tre vie)

Crifogghio (Agrifoglio, pungitopo)

Gallina (Località della Grecia)

Faghi  (Nome deriva dal posto ricco di faggi)

Funtana de l’oro

Bellomo (Bell’uomo)

Domo (Duomo chiesa cattedrale ma anche casa. La locuzione latina Cicero pro domo sua,tradotta letteralmente significa Cicerone a favore della sua casa)

Lu laccu (Lacco deriva dal greco lakkos che significa pietra - scoglio Khilakku,  hilakku sempre nomi Ittai che si ricollegano "allu laccu")

Laccu de lu gajru (Scoglio del gallo)

Li fejrura (Da fellura, sediolina caratteristica fabbricata con un legno particolare ottenuto da un cespuglio)

Dirittifilu (Lungo rettilineo presente sull’ex statale 110)

La loggia (Capanna o baracca)

Lu russu (Il rosso)

Finocchiara

Cannatejro  (Dall'arabo 'hayn «sorgente», « corso d'acqua»)

Agnisca (Agnello?)

Scaravaglio (Scarafaggio)

Foggio (Fosso, oppure cognome di qualche latifondista di Vibo Valentia. Aveva proprietà nel bosco Fellà e vicino a Centofuntani)

Giambaruni

Petrarra (Pietraia)

Ncenzo (Incenso resina di alberi)

Trachì 

Marcali o mercali (Termine medioevale germanico marka, marha, oppure confine. Mercali  può darsi provenga da mercari (trafficare) un luogo dove si traffica e si vendono alimenti difatti è vicino alla vigna de la curti (vigna della corte)

Promo (Dal latino "prome" tirare fuori?)

Lu zzoppo

La monaca

Santamatu (Toponimo religioso, San Amato)

Zartò

Donnanna  (Sia donna che Anna riportano a fonte così come donne)

Lu ciaramidìu (Tegola)

L’arcu (Arma)

Cenzolo (Vincenzino)

Lu pajrunaru

Mugghiere

Lu zzugò  (Luogo dello Zio gore, Gregorio)

Li viasole (Insieme di stradine campestri, viottoli, sentieri)

Li pannizzejre

Crivaru

Dannatu (Dannato, Diavolo)

Angeli (I toponimi con nomi religiosi sono soprattutto di origine medievale)

Vincilàu (Venceslao I, santo della chiesa cristiana cattolica)

Lu santissimu (In onore del santo patrono e della leggenda?)

Criscenzo (Dalla famiglia romana Crescenzi tra cui anche un papa Crescenzio III° Deriva dal nome latino Crescens, tratto dal verbo crescere, nome augurale che significa: "che cresca bene". San Crescenzio era un bambino che venne sepolto nel III o IV secolo nel cimitero di Santa Ciriaca)

Burgu (Borgo, dal latino burgu, luogo fortificato. Nel Medio Evo il borgo era invece un insieme di case indifese abitate, per lo più, da artigiani e commercianti immigrati, i quali godettero a lungo di immunità e privilegi fiscali, rispetto ai cittadini)

Colagajru (Cola Gallo. Cola può essere una modificazione del nome Nicola. Molto più affascinante la traduzione che conduce a Cola di Rienzo che era un tribuno romano nel medioevo che veniva definito il “gallo”)

Craparu (Capraio)

Menzacqua

Zòmeni

Costa d’oro

San Pascali (Per la presenza di un altarino dedicato a San Pasquale)

Manganejro (Manganello)

Stagghiata (Dirupata, scoscesa, tagliata a picco. Oppure dal  verbo stagghiare: quando si faceva un certa trappola nell’acqua per prendere le anguille)

Caterinejra (Caterinella)

Romanò (Peso o anche bilancia melagranata perché nelle stadere degli arabi per contrappeso veniva raffigurato quel frutto)

Federicu (Federico)

Lu hjumarejro de Carrucciu

Carrucciu  (Diminutivo di carro oppure da graco Kar che vuol dire roccia)

Menzoculu (Mezzoculo)

La motta (Cumulo massi di terra, frana o opera di difesa di un castello)

Lu rimiti (Dovrebbe derivare da eremiti)

Borgo Piccione

Lu mulinu de don vicenzo

La pija (Dallo spagnolo Pija o Pijo membro maschile)

Ferule (Pianta erbacea perenne con foglie grandi e fiori gialli con la quale di facevano le bacchette per punire gli scolari)

Gionda (Dovrebbe significare onda , dalla lingua dei dalmati “jonda“)

La ricejra (Generosa)

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