C'è un usanza nell'Italia settentrionale che si tramanda da moltissimi anni, di generazione in generazione.
Che comunque sta andando via via perdendosi. Questa antica usanza
vuole che nella notte tra il 28 ed il 29 giugno, la notte antecedente
il giorno in cui si festeggiano i santi Pietro e Paolo, in una caraffa,
o qualsiasi altro recipiente in vetro, piena di acqua pura, venga
versata la chiara di un uovo, fresco. La caraffa poi viene lasciata
l'intera notte, sotto le stelle, possibilmente in un prato, così
da poter prendere, meglio, la rugiada. Al mattino seguente la chiara
d' uovo avrà assunto la forma di un veliero. E questo veliero viene
chiamato "La barca di San Pietro". Per ricordare che San Pietro
è stato un umile pescatore. In alcuni casi il veliero è così ben
definito da osservarne l' albero, le vele e appunto San Pietro.
Il fatto curioso è che in nessun altro giorno dell'anno questo
fenomeno si ripete.
Ed il perché ciò avvenga, solamente in quel giorno, non e' chiarito
dalla scienza. Gli esperti dicono che si tratta di fenomeni di "cosmopatia"
e di fenomeni "fluttuanti nel tempo". Spiegando che, una reazione
chimica tra più sostanze, di cui una organica, avviene giorno dopo
giorno in condizioni diverse, le stesse condizioni si ripetono solamente
nello stesso giorno dell'anno successivo. Comunque non saprei dirvi
come sia nata questa usanza e per quale, strano, motivo venne fatta
la prima volta. Comunque da questa, un tempo, si cercava anche di
trarne dei benefici sui raccolti. Ed il veliero ben definito era,
anche, presagio di un buon futuro. Altri volevano che, nel caso
che la barca avesse avuto delle larghe vele, fosse in arrivo la
pioggia. Se invece fosse stato visibile San Pietro in barca, il
tempo sarebbe stato asciutto. Riguardo all' argomento c'è anche
un vecchio detto popolare che dice:
"Se piove a San Paolo e Piero
piove par on ano intìero". "Se piove il giorno di San Paolo e Pietro
piove per un anno intero". Insieme a queste leggende ce ne sono
molte altre. Come quella che vuole che, se un fiore viene reciso
la notte di San Giovanni (23/24 giugno) e viene appeso, rimarrà
intatto per molti giorni e seccherà,soltanto, dopo molto tempo.
Altre leggende vogliono che, se si mangia un uovo, fresco di giornata,
il venerdì santo, non si verrà punti dagli insetti. Così come, se
lo stesso giorno verranno potate le viti, le uve di quelle viti
non verranno mangiate dagli insetti. E se nel giorno dell' ascensione
si mangia un cotechino ripieno di lingua, si potrà andare tranquillamente
per i boschi, in quanto non si rischierà di venir morsi dalle vipere.
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