Quando si è giovani è strano
Seconda metà degli anni 80. Quelli della mia compagnia, il gruppo trenta, avevamo 16/17 anni qualcuno 18. Uno poteva guidare la macchina di suo padre e dentro ci trovavamo le cassette di Guccini, De André, Battisti. Eppure io nella macchina di suo padre ricordo di averci visto solo cassette di tarantelle e di "Micu lu pulici." Quando ancora c’era lo stereo8. Forse erano dei fratelli più grandi. Adesso eravamo passati alle cassette più sottili. Comunque il più gettonato in quella macchina era Guccini. Forse perché chi ci portava a giocare a calcio ci faceva ascoltare spesso Guccini. Ripensando a quegli anni mi torna in mente una frase di una canzone, anche se questa era riferita ad eventi tragici e non al nostro modo di pensare e di vivere: “Quando si è giovani è strano” (Canzone per un'amica). L'inverno passava tra scuola, calcio e qualche serata di mangiate in compagnia con immancabile ubriacatura, per poi finire al campo sportivo a fare gli "allanamenti" al buio, visto che il giorno dopo i più fortunati avrebbero giocato con la squadra del paese e i meno fortunati a fare panchina. L'estate, senza scuola, si passava a fare vasche in piazza e qualche giornata di mare. Avevamo poco o forse avevamo tutto. Come mi è già capitato di scrivere,