23 gennaio 2014

La fontana dei folli


La fontana dei folli
La fonte della giovinezza - Lucas Cranach il vecchio


Miti e leggende sono da sempre il mezzo più comune per tramandare verità assolute o semplicemente fatti accaduti. Nulla può resistere al tempo se non i miti e/o le leggende. È proprio questo “resistere al tempo” che rende immortali. Immortalità, da questa parola nasce l’idea di raccontare una delle tante leggende che, da secoli, si tramandano nel nostro paese. San Nicola da Crissa. Chi non ha mai sentito parlare della “sorgente”, presente al confine tra le località “Scarmiu”¹ e “Fazzu”², in un posto chiamato “Li tene de la suriaca”³, dove si diceva che chi vi avesse bevuto sarebbe diventato folle? A riguardo c’è un racconto millenario, noto come “L’acqua che rende folli”. Questo racconto ha origini nel Sufismo, una forma di ricerca mistica propria della cultura islamica. Chi ha avuto modo di leggere le mie “Considerazioni sull'origine storica di San Nicola da Crissa”, avrà sicuramente fatto caso alla possibilità che il paese sia nato a seguito d’invasioni musulmane. È possibile, quindi, che la leggenda della fontana dei folli provenga proprio da questa cultura, che avrebbe trapiantato le sue radici nel nostro territorio.

2 giugno 2013

Partorire in piedi




"E la donna che prima, come tutti gli animali, aveva sempre partorito in piedi aiutata dal “peso che spinge il bambino verso l’uscita”, disimparò l’antichissimo modo giusto e funzionante e imparò un nuovo modo di partorire, completamente errato e, che portava ad atroci sofferenze (spingendo verso la schiena della madre il bambino). Da allora ogni donna partorì quasi sdraiata su un lettino che si chiamava “letto della gestante” e che teneva sollevati i piedi della partoriente. Di conseguenza non spingeva più il nascituro verso l’uscita grazie al suo stesso peso e alla forza di gravità, e le doglie non finivano mai."
Mario Pincherle




25 marzo 2013

Un messaggio nel dipinto su tela?


Questo dipinto su tela è stato eseguito da Francesco Iori, nato a San Nicola da Crissa il 28 marzo 1896, emigrato a Chicago all'età di 16 anni. Iniziò a realizzare il dipinto non appena giunto negli Stati Uniti, ma lo concluse solo alcuni anni dopo. Venne ritrovato nel 1993 a  Las Vegas e portato a San Nicola. A tutt'oggi è esposto nell'ufficio del segretario comunale, presso il Municipio di San Nicola da Crissa. 
A prima vista nel dipinto non si nota niente di eclatante o di strano, se non le tre chiese (Rosario, Crocifisso e San Nicola) con l'ingresso principale rivolto verso la parte bassa del paese. Mentre in realtà solo quella di San Nicola è veramente disposta in quel modo. Ma se aguzziamo la vista sulla destra in mezzo ai due alvei del fiume, in zona Ddòricu, possiamo notare qualcosa di strano. Provate ad ingrandire questa foto e ditemi se non notate una grotta. O meglio se non notate la "natività del Signore". In quella piccola parte di dipinto sembrano essere stati utilizzati più colori rispetto al resto del dipinto. Sapevate che quella zona, alcuni anni fa, è stata oggetto di ricerche, in quanto alcuni vecchi documenti attestano che vi sorgeva la prima chiesa di San Nicola. Che si trovi proprio nel punto "indicatoci" dal pittore?

San Nicola da Crissa ed il suo Panormama

Foto di Vittorio Teti

 
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