02 agosto 2025

Calabria andata e... ritorno




 

Mi scuso già all'inizio se dimenticherò qualcuno, per qualche soprannome che dirò o per qualche aneddoto. Io quello che devo dire lo dico. La parola è il miglior dono che abbiamo. DIO il mondo lo ha fatto con le parole. Giovanni: "In principio fu il Verbo". 
 
- Ho visto tutti. E pensato a ognuno di loro. 

 
- Una domenica mi chiamano e mi dicono che mio padre è all'ospedale. Un ictus. Martedi sera altra chiamata: - Papà sta morendo che fai scendi? - E se poi non muore? Io tre giorni ho di permesso. Non voglio venire giù poi tornare per poi ritornare per il funerale.         
- Di nuovo domenica. - Alex, ho capito. Stanotte partiamo. Il nonno mi sta aspettando.
 - Lunedi alle due partiamo. Mezzogiorno ospedale di Vibo. - Papà siamo qua io e Alex. Adesso puoi morire in pace.
 
- Prima sosta a Vibo, devo salutare un amico. Diciassette anni prima gli avevo promesso che sarei tornato a salutarlo: - Quando torno in Calabria. Quindi non so quando. 
- Il negozio era aperto. - Alex aspettami che arrivo subito. - Entro non c'è nessuno. Busso a una porta. - Valerio? - Non risponde nessuno. Aspetta, aspetta, niente. Dopo 20 minuti arriva Alex: - Papà andiamo? - Eh si, che qua non c'è nessuno. - E lasciano aperto? - Ah bello meo cca' simu a Vibu chi ti pare? (A bello mio qua siamo A Vibo che ti sembra?) 
 
- Arrivo a casa si mangia, un giro, saluti. La sera chi riesce a dormire? - Prendo un sonnifero. Quattro ore dormo sicuro. Ma non di più.
 - Ore tre messaggio: - Papà non c'è più. - E secondo voi non lo sapevo che quello aspettava me? - Ok gira e rigira alle otto siamo a Vibo all'obitorio. Ho visto cose...
 
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