Mi
scuso già all'inizio se dimenticherò qualcuno, per qualche soprannome
che dirò o per qualche aneddoto. Io quello che devo dire lo dico. La
parola è il miglior dono che abbiamo. DIO il mondo lo ha fatto con le
parole. Giovanni: "In principio fu il Verbo".
- Ho
visto tutti. E pensato a ognuno di loro.
- Una
domenica mi chiamano e mi dicono che mio padre è all'ospedale. Un ictus.
Martedi sera altra chiamata: - Papà sta morendo che fai scendi? - E se
poi non muore? Io tre giorni ho di permesso. Non voglio venire giù poi
tornare per poi ritornare per il funerale.
- Di
nuovo domenica. - Alex, ho capito. Stanotte partiamo. Il nonno mi sta
aspettando.
- Lunedi alle due partiamo. Mezzogiorno ospedale di Vibo. -
Papà siamo qua io e Alex. Adesso puoi morire in pace.
- Prima
sosta a Vibo, devo salutare un amico. Diciassette anni prima gli avevo
promesso che sarei tornato a salutarlo: - Quando torno in Calabria.
Quindi non so quando.
- Il
negozio era aperto. - Alex aspettami che arrivo subito. - Entro non c'è
nessuno. Busso a una porta. - Valerio? - Non risponde nessuno. Aspetta,
aspetta, niente. Dopo 20 minuti arriva Alex: - Papà andiamo? - Eh si,
che qua non c'è nessuno. - E lasciano aperto? - Ah bello meo cca' simu a
Vibu chi ti pare? (A bello mio qua siamo A Vibo che ti sembra?)
- Arrivo
a casa si mangia, un giro, saluti. La sera chi riesce a dormire? -
Prendo un sonnifero. Quattro ore dormo sicuro. Ma non di più.
- Ore tre
messaggio: - Papà non c'è più. - E secondo voi non lo sapevo che quello
aspettava me? - Ok gira e rigira alle otto siamo a Vibo all'obitorio. Ho
visto cose...