Dopo il pellegrinaggio
"alla Grazzia" a Torre di Ruggiero, documentata su questo sito.
Vittoriejro vuole dare prova tangibile del suo rinnovamento spirituale,
l'occasione ghiotta e' la festa degli emigrati 2006, da lui, come
sempre, organizzata, massima espressione del suo IO (SUO ? ). Nella
tradizionale riffa, organizzata per raccogliere fondi indispensabili
per la riuscita della festa, per 2° premio viene messa una statua
di Padre Pio(vedi foto) che secondo indiscrezioni Vittorio avrebbe
comprato già un paio di anni prima. Fatto sta che Vittorio, per
incrementare le vendite di biglietti, durante le serate "festive"
metteva in bella mostra la statua davanti al proprio circolo, creando
una discutibile connessione tra sacro e profano. Sembra che durante
queste serate siano apparsi dei cartelli "Parrocchia San Vittorio"
e addirittura degli oboli per le offerte dei fedeli. Il fatto curioso
era che, in fondo, nemmeno lui ne fosse tanto convinto di questa
conversione,tant'e' che dopo la riffa avvenuta il 13 agosto, durante
la quale il sottoscritto faceva notare che, intanto,la festa si
era protratta per un giorno in più profittando della mangiata offerta
dell'amm. comunale, e che Vittorio aveva intenzione di fare concorrenza
alle feste organizzate dalle due Confraternite con la nascita della
Confraternita Padre Pio, per alcuni giorni nessuno si fece avanti
per ritirare il premio (ritirato poi da Maria Trombì) e Vittorio
cominciava a denotare segni di insofferenza: "Chistu e' nu menzo
miraculu,voi vidire ca no si la pigghia nujru ?!?. La mento all'asta
a cui mi offre decchiù!! ". Fortunatamente dopo un paio di giorni
la statua venne ritirata e Vittorio cercò di convincere i presenti(io,Filippo
della Pennsylvania,Bruno Galati e il sommo poeta) della sua impossibile
conversione, "dimostrabile scientificamente", con un arringa delle
sue. Si dice che un indizio e' un indizio,ma che due indizi sono
una prova. Ora non ci resta che attendere futuri sviluppi che, visto
il personaggio, non mancheranno di sicuro.
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