Cummare
Teresa. Una donna rimasta senza marito troppo presto. Un marito che per
me, ancora bambino, era colui che era ritratto nella foto del quadro
affisso nella mia aula, quella delle scuole elementari, sullla parete
che stava alle spalle del maestro Mazzè, quello che suonava la
fisarmonica, come quella della canzone di Morandi. L'allora presidente
della repubblica Leone, quello che c'era prima di Pertini. Una donna
rimasta troppo presto da sola con dei
figli da crescere, o meglio "d'avanzare", ed una potiha, quella di
alimentari, da portare avanti. I figli, nei miei ricordi, mi sembra
fossero tre. Una femmina di cui i ricordi,
quelli di prima, sono vaghi, il già citato Toniucciu, quello dell'immancabile
terza categoria, e Francesco, che
ricordo sia per la sua stazza sia perché aveva un cane che come stazza
più o meno lo eguagliava. Ma mentre il cane non metteva paura nemmeno
nelle rarissime volte in cui abbaiava, lui solo a guardarlo incuteva
timore. Il cane si permetteva di uscire da solo per farsi la passeggiata
e fare i suoi bisogni. Era sempre mansueto tranne la volta in cui
"Frangu Cingumila" gli voleva aizzare il suo di cane, Argo. Perché a suo
dire lo avrebbe sistemato. "Si nciu liberu su mangia". (Con il suo
marcato dialetto pizzitano. Nel paese si parla un dialetto molto diverso
da quelli del circordario. Somiglia di piu' a quello salentino che a
quello vibonese). Anche se poi alla fine se non fosse intervenuto
Francesco le cose sarebbero finite diversamente, molto diversamente. Ma
l'episodio che riguarda la protagonista di questo racconto, avvenne
davanti alla sua potiha, quella di alimentari sita in via Fiorentino,
nel primo anno in cui il circo arrivò a Sannicola, non quello Orfei. In
quell' episodio cummare Teresa dimostrò di che pasta, non quella che
vendeva nel suo negozio, quello di alimentari sito in via Fiorentino,
fosse fatta e che tempra, non il modello di macchina della FIAT, gli
anni gli avessero dato. Il circo stazionava "supa a Micu de Lena" ma i
componenti di questo venivano spesso in paese per le loro commissioni e
per le loro piccole spese giornaliere. Tra questi c'era un' avvenente
signora, dalla bionda chioma, che con la sua macchina si fermava lungo
via Fiorentino ogni qual volta doveva entrare in qualche posto,
farmacia, comune, ecc. finché non si fermò poco avanti alla potiha de
cummare Teresa, quella di alimentari sita in via Fiorentino famosa per
il registratore di cassa parlante. A quel punto, dopo innumerevoli
fermate, il traffico andò in tilt, come avviene solitamente nelle grandi
città nelle ore di punta. Al che cummare Teresa indispettita venne
fuori dalla potiha, quella di alimentari.. beh lo sapete gia'... ed
intimò alla sconosciuta donna dalla bionda chioma, quella del circo che
quell'anno per la prima volta arrivò a Sannicola e che stazionava supa a
Micu de Lena: "A mu ti move mu ti nde vai cu sa machina, ca no passa
cchiu nujru!!". Ora non so se la signora dalla bionda chioma avesse
capito quelle parole dette in dialetto, quello del paese, ma essendo
anch'ella una donna che nella sua vita da "nomade" ne aveva viste di
tutti i colori, come quelli del costume del clown che faceva parte del
circo che quell'anno per la prima volta arrivò a Sannicola e che
stazionava supa a Micu de Lena, si sentì in obbligo di rispondere a
tono: "Se vengo lì la prendo a schiaffi!!". Ma cummare Teresa per nulla
intimorita, non come noi quando vedevamo arrivare il figlio Francesco,
controbatté all'istante, a suo modo e con atteggiamento irrisorio disse:
"Ancora no venisti!!". La donna rimase attonita, come la terra al
nunzio sta, quella dell' ode del Manzoni, e non poté far altro che
mettersi la coda tra le gambe, come gli animali del suo circo che come
detto quell'anno per la prima volta arrivò a Sannicola e che stazionava
supa a Micu de Lena, salire in macchina e dar fine a quell'ingorgo che
aveva stizzito cummare Teresa, come quella volta che... A dire il vero
non conosco altre situazioni come questa o per lo meno non ne sono stato
testimone, come quelli chiamati alla sbarra in tribunale, come si vede
ad un giorno in pretura, come potremmo andare avanti all'infinito, come
quello di Leopardi, non quelli del circo, anche perché il circo che
quell'anno per la prima volta arrivo' a Sannicola e che stazionava supa a
Micu de Lena, di leopardi non credo proprio ne avesse. Ma alla
ciccarizza di tutto questo resto non importavana nulla. A lei importava
solo del resto da restituire ai propri clienti, quelli della sua potiha
di alimentari sita in via Fiorentino famosa per il registratore di cassa
parlante.
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